venerdì 21 dicembre 2012

La miglior risposta di 4 anni fa.

Quando ero molto giovane e muovevo i primi passi nel complicatissimo mondo lesbico, due erano gli ostacoli che mi sembravano insormontabili: come faccio a capire se una ragazza è lesbica? Come faccio a mostrare a una ragazza di essere lesbica? La questione era delicata, perché si trattava dello stesso dramma da due punti di vista chiaramente opposti. Sono passati diversi anni da quei terribili quesiti (che comunque non hanno mai avuto risposta), ma il tema è davvero un evergreen.

Qualche tempo fa, a una festa, mi si avvicinò una giovane lesbica, amica di un'amica del tutto eterosessuale. Mi disse che il mio blog le piaceva molto, io nel mentre svuotavo il primo gin lemon, già chiaramente alterata, perché mi basta davvero poco. Vivo costantemente in uno stato che appare karmico, ma in realtà è febbrile, e che l'alcol smaschera in un modo che definirei sfacciato. E quindi mi ritrovo con questa giovane lesbica, anche carina, che mi dice, sai, mi sono scoperta lesbica da poco, ma secondo te come faccio a capire se un'altra lo è? Mi sono commossa: una domanda del genere ai tempi di internet. È stata così dolce e anacronistica che avrei davvero voluto risponderle qualcosa che potesse esserle utile, invece poi abbiamo parlato della Vita dell'Alfieri, che stava preparando per un esame. Che vita, no?

Però poi ci ho pensato, e ho pensato anche che anni fa la questione del gay radar andava tantissimo. A me il termine ha sempre fatto orrore: mi ricorda certi insetti, certe antenne brutte che captano e poi corrono verso questa meta precisa, confermata dall'istinto, mi ricorda gli scarafaggi, che sono l'unica cosa che temo davvero nella vita. Io questo radar, per esempio, non ce l'ho mai avuto e alla fine un po' mi rode, per questo lo condanno e lo associo a quelle terribili creature del buio. Mi è sempre toccato andare a caso, saltare da un ramo all'altro come una bertuccia nevrotica, sperando che qualcuno, una a caso, mi dicesse: ok, per me si può fare, indipendentemente dal suo certificato di lesbismo.

Ho anche cercato di affidarmi a certe dicerie, tipo quella dell'anello sul pollice. E pure a quella dell'indice e dell'anulare, che se l'anulare è più lungo dell'indice è lesbica al cento per cento. Come no. E allora via, serate intere a guardare mani e pensare che faccio, mi muovo? Come mi muovo? Un incubo. Insomma, la ragazzina della Vita dell'Alfieri era preoccupata, perché temeva di rimanere sola per sempre, per via di questa scarsa attitudine al riconoscimento. E io sono stata inutile e poco concreta come mi spesso accadde. Ma questa sera voglio riscattarmi, e ho deciso di dedicare del tempo alla ricerca. 

Io penso che davanti a cose del genere, non si possa che rimanere in un silenzio rispettoso.

6 commenti:

  1. stavo appunto leggendo il tuo ultimo post che rinfrescando la pagina mi è apparso il nuovo! fresco come un ovetto! è sempre un breve momento di felicità il nuovo post di saffo. buonanotte.

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  2. "poi ci sono quelle che sono lesbiche però donne"... HAHAHAH
    Grazie cara Saffo per aver condiviso questa perla.
    Ad averle sapute 4 anni fa ste cose...!

    Scir0ppo

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  3. ma tu non fai battutine lesbike tipo ke vuoi essere messa alla prova?
    tutte dovrebbero fare battutine lesbike tipo ke vogliono essere messe alla prova
    se no ke cazzo
    Pax

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  4. Ok, va bene, lo ammetto, leggendo ho controllato l'anulare e l'indice.

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  5. Io, stando alle mani, dovrei già avere marito.

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