Scrivo ora che non ne ho voglia.
Questo è l'ultimo post dell'anno. Domani è il trenta, e nei giorni pari non ho niente di interessante da dire. Poi sarà il trentuno e sarò troppo presa a non pensarci. Generalmente, a questo punto dell'anno, si fa un bilancio e si può anche scrivere male. La parola chiave comunque è amarezza, che è quello che provo ora, rinchiusa nella mia felpa converse che avevo quasi pianto per averla, in prima superiore. Trashissima, con dei fiorellini addirittura. Una cosa così ora non la trovi nemmeno allo Specchio di Alice (c'è ancora quel magazzino di sole galattiche?).
L'anno che sta per terminare si è aperto con una notizia bruttissima ed è continuato peggio. Ci sono state giornate molto fredde e poi è arrivata l'estate. Non mi hanno rubato la bicicletta, però mi si è rotta la catena per legarla. Poi ho cambiato lavoro. E ho conosciuto persone diverse da quelle alle quali mi ero abituata. Quelle a cui mi ero abituata mi sono mancate. E poi ho incontrato nuovi amici, uno in particolare, che saluto: ciao, vinceremo.
Ogni anno mi sembra che, da un lato, tutto peggiori, dall'altro ci si abitui non si sa come a resistere al peggio e allora ci vengono dei muscoli apposta e si sta aggrappati al burrone con una facilità che non si ha nemmeno più paura di cadere. Per dire, ci sono attimi in cui, a un passo dal baratro, penso che mi andrebbe moltissimo un oro saiwa, che alla fine non è un granché, è un biscotto secco. Ci si abitua al peggio perché dentro di sé si è consapevoli che tutto il bello debba ancora arrivare. Quasi sicuramente non arriverà, ma il nostro cervello è stato settato così e la resistenza non sembra mai energia sprecata, è solo un gradino di due metri e mezzo appena scavalcato e poi c'è tutta la scala, e magari qualche viaggio, qualche nuovo incontro, qualche ragazza, qualcosa che pensiamo di meritarci e che un giorno arriverà, fosse l'ultima cosa che deve arrivare.
E poi non arriva, o forse sì. E il tempo si confonde, tanto che io non mi ricordo mai quando qualcosa è accaduto e quando no. E a volte se sia accaduto davvero oppure no. E ci sono dei momenti in cui penso è andata, non ce la faccio. E poi mi dimentico. Magari per aiutarmi prendo due goccine. Quest'anno così brutto non è stato tanto male, poteva andare peggio, poteva venirmi la bizza di mettermi a fare djset, per esempio. Poteva venirmi voglia di leggere la Mazzantini. E invece mi sono tenuta, forte come una roccia, non mi sono allontanata un attimo dalla mia esistenza tutta sbagliata, di rapporti spesso privi di senso e pieni di fame.
Vorrei che il prossimo anno andasse meglio e vorrei che succedesse senza che io faccia granché. Vorrei che fosse normale. Vorrei non guardare le foto dei miei coetanei che si sposano chiedendomi: ma che cazzo fanno? Vorrei che tutto fosse lecito, vorrei che la mia testa smettesse di rifiutare quello che ha deciso di non capire, per presa di posizione. E poi vorrei iniziare a leggere i libri che mi consigliano, che è una cosa che non faccio mai. E vorrei che tutto fosse lì apposta per me e io lì apposta per tutto e vorrei guardare qualcuno senza la paura di smettere di guardarlo da un momento all'altro.
E poi vorrei che il tempo passasse veloce, per vedere. Ma questo non è un film di Muccino, per fortuna.
Buon duemiladodici.
Buon 2012 a te. Vorrei... che continuassi a scrivere e vorrei poter continuare a leggerti: d'altra parte, che devo cercare il bello lo dice il mio oroscopo :-)
RispondiEliminaMinchia che piombo! Insomma i problemi li abbiamo tutti ma non è che si risolvono stando sempre a piangersi addosso, ci sarà pure qualcosa di positivo pure nella tua squallida ed esausta esistenza, no? Echecazzo reagisci!
RispondiEliminaÈ più allegra mia nonna...ed è morta.
Dimenticavo: buon 2012 <
RispondiEliminaCiao Anonimo #2. Sono felice che tua nonna si sia fusa con l'infinito, ora sta sicuramente meglio. Buon anno soprattutto a te: bevi tanta spuma nera!
RispondiElimina@Silvia: spero di non perdere la password :)
scrivi un post sui tizi/e che ti dicono di stare su che sei troppo triste, non mancano mai, buon anno anche a te saffo e buona fortuna.
RispondiEliminaErin.
..è un testo “vero”, sincero come lo sono stati tutti sino ad ora, secondo me.
RispondiEliminaCi sono moltissimi passaggi interessanti, ne prendo solo 2: “Vorrei che il prossimo anno andasse meglio e vorrei che succedesse senza che io faccia granché” , beh.. speri in un miracolo. Tutto dipende da noi, da cosa vogliamo e dalle scelte che facciamo per ottenerlo; molte volte si fanno grandi sforzi e si ottengono risultati magari non proprio eclatanti ma tutto fa esperienza e ci porta a migliorare.
"E vorrei che tutto fosse lì apposta per me e io lì apposta per tutto e vorrei guardare qualcuno senza la paura di smettere di guardarlo da un momento all'altro".
Non ti preoccupare, nel momento in cui tu sarai “lì apposta per tutto” non avrai più neppure quella paura.
Sei una persona intelligente, scegli che tipo di persona vuoi essere (perché sì, la vita è tutta una scelta) e diventala, se vuoi puoi. Un augurio sincero di buon 2012. Ilenia
PS: alcune volte leggendo i tuoi testi ( non solo qui anche su elle) rimango colpita dalla profondità di alcuni pensieri a cui si contrappone la “crudezza” di alcune azioni o risposte, sembrano provenire da 2 persone diverse.
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RispondiEliminaForse sono due persone diverse!
RispondiElimina“Vorrei che il prossimo anno andasse meglio e vorrei che succedesse senza che io faccia granché”. Pure io, anche se magari pare brutto.
RispondiEliminaPerché io non voglio
essere fabbrica della fortuna
mia, vile virtù operaia che
mi annoia. Avevo altre ambizioni, sognavo
altre giustizie, altre armonie: ripulse
superiori, predilezioni oscure,
d’immeritati amori regalìe.
:)
:)
RispondiEliminaLe pirlessiane sono come gli ciellini, li trovi ovunque.
RispondiEliminabrava PT, è sempre bello leggerti.
Grazie anonimo. Chiunque tu sia!
RispondiEliminaTristezza e pesantezza?! No, non le trovo...
RispondiEliminaA me arriva tanta forza invece, di chi ha deciso di scavare dentro all'esistenza, di chi sa guardare le cose per quello che sono, senza smussamenti, senza vane illusioni, capendone e assimilandone l'ineluttabilità essenziale.
Davvero complimenti, anche per come scrivi.
Buon 2012!
Ross
Ciao Ross, grazie :)
RispondiEliminaNon credo che ci fosse tristezza in queste parole..un pò di malinconia velata da una una sana puntina di cinismo forse..credo che in realtà sembri triste solo perchè siamo in molti a sentire quelle stesse cose e forse, più che tristezza, si tratta solo di una analisi accompagnta da una sonora sbuffata e dalla speranza (vana?spero di no!) che le cose vadano nel modo in cui noi vorremmo che andassero (e non necessariamente giusto!)
RispondiEliminabacini! V.